Consigliere
di opposizione
nel comune di Vaglia
RICORDO DI STEFANO CHEMERI
Il
15 giugno, ad appena cinquant’anni, stroncato da una inesorabile malattia
scoperta qualche mese prima, Stefano Chemeri se ne è andato, lasciando la moglie
e due figlie, Francesca di 23 anni e Margherita di 15, oltre ai genitori e al
fratello. E’ il terzo consigliere comunale di Vaglia scomparso in poco più di un
anno, dopo Giuliano Bartolacci e
Stefano Chemeri, pur non eletto, continuò
a interessarsi dei problemi del territorio. Del resto, la passione politica lo
aveva coinvolto fin da studente: forse deluso nelle sue aspirazioni giovanili,
volle mantenersi autonomo rispetto ai partiti. Nel ’99, candidato come
indipendente nella lista “cittadini liberi”, entrò per la prima volta in
Consiglio comunale. Fu una legislatura importante perché vide la definitiva
approvazione di un piano regolatore non condiviso: lui era favorevole a veder
soddisfatte “le
legittime aspirazioni degli abitanti ad uno sviluppo sostenibile”,
ma il piano prevedeva, invece, massicci interventi speculativi.
Nel 2004, mentre stava realizzando
La sua cultura –era laureato in filosofia- e la sua pronta intelligenza gli avevano consentito di appropriarsi delle varie problematiche della nostra comunità, sulle quali aveva idee ben precise. Non amava il compromesso e le proposte della maggioranza spesso non lo convincevano. Era attento ai documenti predisposti dalla Giunta, riuscendo a leggerli fra le righe e non gli sfuggivano mai i risvolti negativi: insomma, non faceva sconti.
Soprattutto in questi ultimi tempi, però, i suoi pensieri e le sue maggiori attenzioni erano per la moglie e per le figlie verso le quali traspariva un rapporto di grande tenerezza: non poteva essere altrimenti, data la sensibilità di cui era dotato.
Le sue esequie, celebrate in santo Stefano a Campomigliaio,
hanno visto riuniti, attorno al dolore della famiglia, i tanti amici chiamati a
meditare le parole del libro della Sapienza e del vangelo delle
beatitudini. C’era il sindaco, il presidente della
Baldo Bartolacci
© il filo, Idee e notizie dal Mugello, luglio-agosto 2009