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 arte - cultura

SCARPERIA, INCONTRO CON LA POETESSA SIMONETTA SAGRI

Amor di poesia

Di recente, Simonetta Sagri, di Scarperia, ha ottenuto una prestigiosa segnalazione al Premio Nazionale di Poesia "Aldo Spallicci" di Castrocaro, al quale hanno partecipato oltre 500 concorrenti, e che ha visto premiato il grande poeta fiorentino Mario Luzi.

Cogliamo questa occasione, per incontrarla, e per farci raccontare com'è nata in lei la passione per la poesia.

Veduta di Scarperia"L'Italia -risponde sorridendo- è un paese di poeti e di premi letterari. E per non smentire questo detto, anch'io ho cominciato a scrivere poesie alle medie, in collegio. Le mandavo al babbo e lui, quando veniva a trovarmi, mi faceva notare i versi 'zoppi'. Poi non ne ho più scritte fino alla nascita di mio figlio Paolo".

Poi però la poesia è tornata a bussare all'animo di Simonetta Sagri, che ha già dato alle stampe i suoi versi: "Sì -dice- ho pubblicato due libriccini, "Come un gioco d'ombre" e "Basta una mosca", due generi, lo si capisce fin dal titolo completamente diversi". Perché a Sagri, che è insegnante elementare, ora in pensione, piace scrivere anche versi buffi, come scioglilingua, nonsensi, giochi di parole: "Il libriccino "Basta una mosca" è piaciuto all'attore Paolo Poli, che in qualche occasione ha letto alcuni nonsensi. Ora ho pronto un altro blocchetto, "Non solo mosche", versi in cerca di editore".

Ma torniamo indietro nel tempo, ai primi incontri con la poesia, e alle preferenze poetiche: "Alle scuole superiori la professoressa di lettere ci faceva imparare a memoria decine di versi. A distanza di tempo, ho capito che questo semplice metodo permette di gustare la poesia come si gusta un suono, una canzone, ascoltandoli tante volte. Io ero una pessima interprete, stonata. La prof. mi fermava dopo i primi versi. Non mi sono scoraggiata, e continuo ancora oggi a mandare a memoria le poesie che mi piacciono. All'Università ho dovuto leggere e commentare tanta poesia, dai primordi all''800, escluso purtroppo il '900. Il docente iniziava l'esame d'italiano facendoci leggere, dentro una finestrina, una terzina di Dante, e il resto del libro era tutto coperto. Dai tre versi si doveva riconoscere il personaggio, con tutto il resto. E se la prova falliva, eravamo invitati a tornare alla sessione successiva". Poi c'è stato l'incontro con la poesia contemporanea: "Quando mio figlio era piccolo e passavo molto tempo in casa, ho cominciato a leggere i poeti del '900. E' stata una lettura impressionistica, dilettantesca, senza ordine e senza strumenti critici per approfondirla. Più che singoli poeti, mi piacciono poesie degli autori più vari: per esempio c'è una poesia, "Sembianza", di Alfonso Gatto che sempre mi commuove, e non so dire perché. Questo è il mistero e il fascino di tutto ciò che fa vibrare le zone più segrete e sconosciute di noi stessi, come una poesia o una musica, ma anche una voce, un volto, un luogo".

Infine, per salutarci, Simonetta Sagri, regala ai lettori due sue poesie inedite, la prima delle quali dedicata alla sua amica Anna Vittoria.



PRESENZE

Ho chiuso le finestre ai fuochi

del tramonto per restare con voi,

povere ombre, nell'ora che la casa

si animava del vostro struggente

monotono brusio. L'ombra mi avvolge,

il silenzio mi è attorno assieme

a una muta presenza che invade

la stanza vuota. Non sono più sola.

Che mi consola, la sera, è unirmi

in preghiera al vostro silenzio,

ombre pietose dei miei cari.



FOGLIE

Stan tese sul filo

del vento le foglie

rimaste sui rami,

sul filo del tempo

sospese ad un esile

stelo. Domani

saranno già morte

 

SIMONETTA SAGRI

© il filo, Idee e notizie dal Mugello, aprile-maggio 2001
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