assurdo farne due
Nel
dibattito sulla divisione
della Comunità Montana Mugello-Val di Sieve, da tempo in corso
tra le forze politiche, interviene, con una lettera aperta, Gino Batisti,
ex-capogruppo popolare a Scarperia e in Comunità Montana. Volentieri
la pubblichiamo.
- Al dott. Giuseppe Notaro
Presidente della Comunità Montana
Caro Presidente, nei giornali dei giorni scorsi ho colto la notizia che il processo di separazione della Val di Sieve, almeno politicamente, starebbe giungendo alla propria conclusione. Una notizia che come ex-capogruppo popolare nellassemblea da te presieduta, ho appreso con viva amarezza.
Parlo damarezza perché come sai, con tutto il rispetto per chi sostiene il contrario, ho sempre considerato un gravissimo errore tale eventualità. Parlo damarezza anche perché mi par di capire che alla suddetta conclusione si giungerebbe non tanto per convinzione, quanto per por fine ad un estenuante contrasto. Un contrasto che a mio parere non avrebbe dovuto trovare spazio per svilupparsi, ponendo i comuni che intendevano separarsi nelle condizio9ni di esprimere autonomamente la propria volontà con motivati atti deliberativi, il che avrebbe corrisposto anche alla più corretta procedura istituzionale da seguire. Così facendo i singoli comuni e la comunità montana sarebbero stati successivamente chiamati ad esprimere altrettanto autonomamente il proprio parere, ponendo tra laltro la Regione nelle migliori condizioni per trarre le dovute conclusioni, in quanto sarebbero state espresse sulla base di unobiettiva valutazione delle motivazioni deliberate dai richiedenti.
Infine, caro Presidente, poiché si tratta di smembrare un territorio strettamente collegato dal sistema viario attraverso la Traversa del Mugello e i suoi collegamenti, e, tra breve, anche dal sistema ferroviario attraverso lanello metropolitano della Faentina, nonché soggetto di importanti interessi e servizi pubblici connessi, mi parrebbe il coso, e scusami se può sembrarti un suggerimento, che prima di ogni definitiva decisione venisse interessata anche la cosiddetta società civile, nelle sue forme organizzate del volontariato, del sociale, del culturale, del produttivo, e così via. Con la stima di sempre
Gino Batisti
© il filo, Idee e notizie dal Mugello, giugno 1998