"Educazione" sessuale a scuola:
qualcosa non va...
Anche la scuola come Istituzione si sente
obbligata a promuovere incontri su tali argomenti. Ma siamo sicuri che ciò venga
sempre affrontato nel giusto modo?
Credo di avere con le mie figlie un bel
rapporto, disponibile all’ascolto e al dialogo, tanto che la mia secondogenita
(1° superiore), un giorno tornando da scuola mi disse che in classe c’era stato
l’incontro con la sessuologa, la quale aveva risposto alle domande,
prevalentemente di carattere tecnico, che i ragazzi, in forma anonima le avevano
rivolto. Ciò è stato a mio parere molto squallido e disgustoso; c’era proprio
bisogno di scendere in particolari così scabrosi? Ma la cosa che più mi ha
sconvolto, è stata quando la sessuologa alla domanda “che succede se durante un
rapporto si rompe un profilattico?” ha risposto: “niente se entro 72 ore prendi
la “pillola del giorno dopo”...!
Ma è proprio importante fare questo tipo di
incontri, o sarebbe meglio EDUCARE i giovani a vivere la propria sessualità
intesa come capacità ad accettare le nuove sensazioni, i propri impulsi,
integrandoli nell’affettività, nell’identità personale? Amare è qualcosa di più
di fare sesso.
Che tipo di messaggio è arrivato ai nostri
figli? Sicuramente fai quello che vuoi, usa il tuo corpo come vuoi, tanto poi...
I valori sono proprio scaduti? Questi ragazzi
che adulti saranno?
La sessualità è una componente fondamentale
della personalità, un proprio modo di essere, di manifestarsi, di comunicare
agli altri, di esprimere e vivere l’umano. Come tale, per essere propria della
persona nella sua integrità, la sessualità non può fermarsi al solo pensiero che
l’altro è oggetto gratificante che risponde al proprio bisogno, ma realizzarsi
nell’amore reciproco, come dono che si manifesta nel riconoscimento dell’altro
come “altro complementare”.
Quindi i giovani sono chiamati ad un amore
preciso: non quello che vede solo oggetti per soddisfare i propri desideri, ma
quello capace di amare le persone per se stesse e in modo sincero.
La società educa
al “tutto e subito” , “all’usa e getta” e al divertimento continuo; ecco per cui
un’attività sessuale precoce, per essere “grandi”. Ma grandi gli adolescenti non
sono; essi sul piano psicologico non hanno ancora acquisito le competenze
emotive e sociali per vivere serenamente e in modo paritario la relazione
sessuale.
Un giorno nell’ora di scienze in una quinta
elementare, stavo spiegando l’apparato riproduttore quando un bambino mi chiede:
“Maestra, ma cosa sono i preservativi?” Io ho risposto a che cosa servono,
ponendo anche alcuni interrogativi sul loro utilizzo. E subito un altro alunno è
intervenuto dicendo: “ .... Ma via, se uno si vuole divertire un po’!...”.
Forse è meglio cominciare a darsi da fare con i
nostri giovani affinché crescano con VALORI veri, coscienti che l’amore è una
cosa bella ma molto importante: non deleghiamo ad altri ciò che noi, talvolta
con l’aiuto di qualche bravo esperto, dobbiamo fare.
© il filo, Idee e notizie dal Mugello, aprile-maggio 2008