Pensierino per i cattolici

che leggono solo “Repubblica”

La scelta di una testata è legata a molte ragioni. Ma vorremmo chiedere, sommessamente, a chi si sente appartenente alla Chiesa e abbia l’abitudine di chiedere al giornalaio Repubblica come unico o principale quotidiano, se non si siano trovati a disagio in questi mesi. E magari se non abbiano espresso il loro disagio con qualche scelta conseguente: una lettera di protesta, oppure la cessazione dell’acquisto. Perché, sinceramente, ci chiediamo come si possa continuare ad acquistare –e quindi a sostenere economicamente- un giornale che, per intere settimane, ha detto che la nostra mamma è una poco di buono, che ne combina di tutti i colori. Su quelle pagine non solo ci si è schierati in maniera decisa per il sì, ma si è argomentato in modo capzioso e martellante, prendendo di mira la comunità ecclesiale in modo davvero triste. Per questo ci chiediamo se non debba esserci un limite a tutto. E se qualche volta, alla fine, non ci si debba chiedere se per noi vale più il Repubblica-pensiero, la dottrina di Scalfari, o il sentirsi parte e il voler bene a una famiglia più grande. Che quando è attaccata in modo così vigliacco occorrerebbe difendere, e comunque prender le distanze da chi la infama.

© il filo, Idee e notizie dal Mugello, settembre 2006